Rivarossi Art. 1443, del 1970 (?)
Il modello riproduce il locomotore italiano E646-019 delle FS (prima serie) entrato in servizio nel 1959. Il locomotore era adibito al traino di convogli pesanti, merci e passeggeri.
Rodiggio Bo+Bo+Bo, pantografi tipo 52 FS per l'alta velocità.
Il modello è lungo quasi 23 cm ed è già dotato del selettore per scegliere la via di alimentazione (rotaia o catenaria).
Il modello non era in buone condizioni: mancava del soffietto che, originariamente, era in gomma. I pantografi erano molto ossidati e mancanvano completamente 3 dei 4 respingenti, comprensivi dei cilindri. Sono rotti anche entrambi i ganci, tuttavia il modello marciava, anche se a sussulti e spinte.
Il modello è stato sottoposto ad un primo intervento di ripristino che ha riguardato i pantografi, la meccanica, e i respingenti. L'intervento è stato del tipo ricostruttivo, quindi non ho fatto alcun tentativo di migliorare la qualità della riproduzione fatta dalla Rivarossi con questo modello, ma semplicemente ho cercato, per quanto possibile, di riportare il modello alle sue condizioni originali.
Dopo un lavaggio delle casse con acqua fredda e spazzola morbida, ho cominciato ad affrontare i vari aspetti.
Ho aperto il carrello motore, ripuliti gli assi dal grasso e rifatta la lubrificazione con grasso adatto.
Ho controllato la conducibilità elettrica e mi sono accorto che posata sui binari la loco si muoveva solo sollevando leggermente la cassa anteriore. A seguito di una analisi composta da diversi test (riportata qui), ho riscontrato che il problema era legato al carrello folle: la conducibilità è assicurata dalla catena ruote - lenticole - assali - lamina prendicorrente - vite di serraggio del carrello - lamina interna alla cassa - commutatore ruote/pantografi. Il problema è che il foro della lamina prendicorrente si è ovalizzato, per cui il contatto tra lamina e vite di serraggio è assicurato solo con la loco posata su un fianco (perché il carrello si inclina lateralmente). Probabilmente potrebbe bastare una molla più rigida, ma al momento la soluzione è stata quella di usare del filo di rame per creare un anello stretto intorno all'asse della vite ed a contatto con la lamina.
Una molla leggera invece ha rimpiazzato quella mancante sul carrello centrale, ma con l'aiuto del soffietto adesso le due casse sono in asse.
Per i pantografi, completamente ricoperti di ruggine, avevo inizialmente pensato di trovare dei rimpiazzi, ma non sono riuscito a trovare l'esatta copia di quelli montati dal modello. Mi sono quindi armato di pazienza (e mascherina) ed ho eliminato lentamente la ruggine con la penna magica (per chi non la conoscesse, è uno stilo con punta in fibra di vetro utilizzata nelle belle arti). Purtroppo, in alcuni punti, la verniciatura originale era completamente assente e quindi ho ridipinto in nero i pantografi.
Per piatti e stelo dei respingenti, mi sono affidato ai ricambi di Pratesi, ma il problema era la costruzione dei cilindri. Su questa loco sono molto "primitivi", essendo perfettamente cilindrici e poco rastremati. La soluzione migliore sarebbe stata probabilmente ricorrere a dei tondini di plasticard che non sono però riuscito a trovare. Ho però scoperto che la cartuccia di una vecchia bic, oltre ad essere meno gommosa del solito, era esattamente dello stesso calibro: ho provato quindi su un pezzettino carteggiandolo, passandoci il primer e poi il rosso segnale della Humbrol. Il risultato è stato ottimo e quindi ho provveduto a rimpiazzare i cilindri utilizzando questa tecnica.
Il problema è stato lavorare sulla miscela di colore, perché il pancone, vuoi per il tempo, vuoi per una colorazione originale non fedele, non era proprio rosso segnale. Ho dovuto aggiungere un po' di nero e una puntina di blu per arrivare ad un colore simile, anche se non perfetto, ma francamente, essendo questo il mio primo intervento, non me la son sentita di ridipingere completamente i panconi, con il dubbio di riuscire poi a realizzare la numerazione in bianco.
Per il soffietto in gomma, mi sono affidato ancora una volta ad Andrea Pratesi, il cui ricambio fa ora bella mostra di se sul mio modello.
C'è da trovare dei ganci di rimpiazzo adatti. Al momento ho provato con un vecchio gancio Rivarossi per carrozze, opportunamente tagliato ed adattato, ma risulta comunque troppo basso rispetto al piano del ferro.
Il modello prima del ripristino
Dettaglio dell'anteriore, privo di uno dei respingenti e del gancio. |